La responsabilità civile. Percorsi giurisprudenziali

DiGiovanni Pascuzzi

4 Ottobre 2001

La responsabilità civile. Percorsi giurisprudenziali
Quaderni del Dipartimento di Scienze Giuridiche – Trento 2001

Finalità e contenuti dell’opera

 

Il presente lavoro ha finalità (di sperimentazione) didattica.

Ho costruito questo ipertesto con l’obiettivo di rendere familiare agli studenti del mio corso di Diritto Civile (a. a. 2000-2001, Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento) l’istituto privatistico della responsabilità civile.

L’approccio allo studio del diritto avulso dall’analisi della giurisprudenza credo ormai non abbia più proseliti. Ma tra i diversi temi di riflessione, la responsabilità civile è probabilmente quello che maggiormente impone di rapportarsi agli orientamenti delle corti al fine di cogliere le regole operazionali effettivamente vigenti.

L’idea di fondo è stata di enucleare un certo numero di sentenze (poco più di 100) da offrire in lettura agli studenti. Ho così cercato di individuare le sentenze capaci di offrire un quadro sufficientemente esaustivo dello stato dell’arte in materia di illecito extracontrattuale. La scelta è caduta sui leading cases (dal caso Meroni alla recente pronuncia sulla risarcibilità degli interessi legittimi) e sui testi giurisdizionali più idonei a lumeggiare i diversi profili che vengono in rilievo nel tema in esame (dalla condotta ai criteri di imputazione, dall’ingiustizia del danno al quantum del risarcimento, e così via). Inutile dire che ho cercato di preferire i testi utili in relazione ad una pluralità di profili.

La seconda idea di base si riconnette all’aspetto appena richiamato: ‘raccontare’ la responsabilità civile attingendo ad approcci diversi secondo il baricentro del discorso adottato. Di qui la scelta di costruire un ipertesto e di offrire molteplici ‘percorsi di lettura’ del materiale cognitivo (il centinaio di sentenze, appunto). Il lettore può imbattersi più volte nella medesima sentenza in ragione dei contenuti su cui si articolano i diversi ‘percorsi giurisprudenziali’.

Ho quindi cercato di immaginare i possibili percorsi giurisprudenziali. Ne ho individuati cinque.

Nel primo (STRUTTURA DELL’ARTICOLO 2043 DEL CODICE CIVILE) i materiali vengono offerti in funzione del paradigma delineato dall’art. 2043: standard di condotta; criteri di imputazione; esimenti e difese; nesso di causalità; ingiustizia del danno; danno e risarcimento.

Il secondo (ILLECITI TIPIZZATI) guida il lettore tra le pronunce relative ad ipotesi che ricadono in espresse disposizioni normative (dalla responsabilità dei genitori fino alla responsabilità del produttore) ovvero ad illeciti commessi da soggetti determinati (es.: la pubblica amministrazione).

Il terzo (APPROCCIO DI ANALISI ECONOMICA) è il risultato del tentativo volto ad organizzare la base documentale in ragione dei paradigmi dell’analisi economica del diritto applicati alla responsabilità extracontrattuale. Si articola in: investimento in precauzioni e criteri di imputazione della responsabilità; bilanciamento degli interessi e ingiustizia del danno; nesso di causalità; criteri di liquidazione del danno; concorso di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale; responsabilità e regolamentazione.

Il quarto (I GRANDI REVIREMENT) è stato immaginato nell’intento di far comprendere al lettore che la responsabilità civile non è un istituto statico: ciò che era vero ieri (dall’irrisarcibilità di posizioni diverse dai diritti soggettivi assoluti, alla risarcibilità della sola capacità produttiva di reddito nel danno alla persona) non è più vero oggi. E che, di conseguenza, ciò che è vero oggi potrà anche non essere vero domani.

Il quinto percorso (I MODELLI DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE) descrive, attraverso il rinvio ai materiali, le caratteristiche dei diversi modelli di responsabilità civile che si possono rinvenire se si guarda all’evoluzione storica di questo istituto. Primo modello: nessuna responsabilità senza colpa. Secondo modello: crescita delle occasioni di danno e funzione riparatoria. Terzo modello: sicurezza sociale.

L’ipertesto si completa con alcuni strumenti.

Il link ‘NORMATIVA’ rinvia ai testi legislativi presenti nell’opera (dagli articoli rilevanti del codice civile, alle leggi speciali emanate nella materia in esame).

Il link ‘INDICI’ rinvia all’elenco cronologico delle sentenze presenti (tutte nel testo completo tranne un paio riprodotte solo in massima per problemi tecnici sorti al momento di andare in stampa e quindi non più ovviabili).

Il link ‘MAPPA DEL SITO’ conduce all’articolazione dei cinque percorsi affinché se ne possa avere una visione d’insieme.

Gli strumenti si chiudono con un menu ‘ESERCIZI’ che propone alcuni quesiti utili al lettore per saggiare il proprio grado di preparazione.

Fin qui le idee che mi hanno mosso e i contenuti dell’opera.

Chiudo la presentazione esponendo alcune considerazioni che ho maturato strada facendo e che costituiscono la traccia da cui muovere in vista di futuri approfondimenti.

1) Questo lavoro ha finalità didattiche. Per certi versi è un esperimento che amplia iniziative analoghe condotte in passato. A mio avviso l’ipertesto aiuta a visualizzare la struttura reticolare della conoscenza e, quindi, dell’apprendimento. Attraverso l’ipertesto è possibile ‘toccare con mano’ i tanti legami che accomunano (in questo caso) le sentenze. L’ipertesto consente di costruire diverse trame narrative (discorsi sul diritto e sulla responsabilità civile in particolare) in ragione del particolare punto di vista adottato. Non è detto che gli studenti accolgano con favore quest’opera. L’ipertesto a mio avviso ha molti vantaggi. Ma anche qualche svantaggio. Di certo può non essere comodo leggere molti testi di sentenze sullo schermo di un computer. Occorrerà anche verificare se siffatto modo di presentare i materiali crei inaccettabili sensazioni di disorientamento e sovraccarico cognitivo.

2) In questa fase ho preferito offrire in lettura solo sentenze senza giustapporre ad esse un testo di accompagnamento. Gli studenti potranno fare tesoro delle lezioni e del libro di testo suggerito. L’opportunità di inserire una riflessione di natura dottrinale in una prossima edizione resta una delle scelte subordinata alle reazioni che mi sarà dato cogliere.

3) Ho già parlato della versatilità dell’ipertesto e della possibilità che esso offre di costruire strutture di strutture. E’ bene, però, sottolineare alcuni aspetti. Le scelte relative al nome di un percorso, alla sua articolazione, ai materiali da inserire rispetto ad un singolo menu, non sono scelte neutre. Ogni opzione di per sè presuppone una impostazione culturale e metodologica. Ad esempio tanti potrebbero non condividere la scelta di inserire la responsabilità della P.A. tra gli illeciti tipizzati. Ma un problema è anche definire se la responsabilità per violazione della normativa antitrust debba essere ricompresa nel percorso sull’ingiustizia del danno come esempio di interferenza con interessi economici ovvero se si tratta di illecito tipizzato alla luce dell’art. 33 della l. 287/1990. A tacere dell’annoso problema relativo alla riconducibilità del danno biologico alla tematica dell’ingiustizia ovvero a quella del quantum del risarcimento.

4) Nel costruire l’ipertesto io ho scelto una struttura ben definita con un frame principale (quello in alto) che governa un secondo frame (quello di sinistra) contenente tutti i sottomenu da cui poi si arriva ai documenti (riprodotti nel frame centrale). Siffatta opzione ha imposto una certa rigidità: la struttura (di strutture) prescelta è molto sistematica pur nell’impostazione reticolare. Un’opera che dipende in maniera massiccia dai menu impone per definizione una catalogazione precisa dei link (e, quindi, dei temi ad essi sottesi). Preme però sottolineare che questa opzione (che per taluno potrebbe addirittura accreditare un’idea sistematica e logico-formale del diritto) è solo una delle opzioni possibili. E’ possibile costruire ipertesti molto più flessibili che riorganizzano la base informativa in funzione di parametri sempre diversi: ad esempio le domande poste da lettore, il caso concreto, etc. Su questo ho intenzione di continuare a riflettere. Solo dedicandomi a quest’opera ho capito cosa posso fare per renderla migliore.

 

La responsabilità civile. Percorsi giurisprudenziali
Quaderni del Dipartimento di Scienze Giuridiche – Trento 2001 
 

Indice sommario
 

  • FINALITÀ E CONTENUTI DELL’OPERA
  • I SINGOLI PERCORSIPercorso: Struttura dell’art. 2043 codice civile

    Lo standard di condotta: la colpa
    Altri criteri di imputazione
    Esimenti e difese
    Nesso di causalità
    Ingiustizia del danno
    Danno e risarcimento

    Percorso: Illeciti tipizzati

    Responsabilità di genitori e tutori
    Responsabilità di padroni e committenti
    Attività pericolose
    Danno cagionato da cose e animali
    Rovina edifici
    Circolazione veicoli
    Responsabilità del datore di lavoro per danno al dipendente
    Responsabilità del produttore
    Danno ambientale
    Violazione norme antitrust
    Responsabilità per l’amministrazione della giustizia
    Responsabilità della P.A.

    Percorso: Approccio di analisi economica

    Investimento in precauzioni e criteri di imputazione della responsabilità
    Bilanciamento degli interessi e ingiustizia del danno
    Il nesso di causalità
    Criteri di liquidazione del danno
    Concorso di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale
    Responsabilità e regolamentazione

    Percorso: I grandi revirement

    Danno alla persona
    Diritto alla riservatezza
    Lesione del credito
    Risarcibilità degli interessi legittimi

    Percorso: I modelli della responsabilità civile

    Primo modello: nessuna responsabilità senza colpa
    Secondo modello: crescita delle occasioni di danno e  funzione riparatoria
    Terzo modello: Verso sistemi no fault

  • ELENCO CRONOLOGICO DELLE SENTENZE INSERITE NELL’IPERTESTO
  • CONSIGLI PER LA CONSULTAZIONE
  • RINGRAZIAMENTI
  • INDICE

 

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