Maria di Nazaret, madre di Gesù, è il perno della religione cristiana.
I Vangeli poco ci dicono sulla sua figura storica. Marco riferisce solo di un incontro tra Madre e Figlio (Mc 3, 33). Matteo ci dice che Maria restò incinta per opera dello Spirito Santo (Mt 1, 16, 18). Luca racconta dell’Angelo che Le dice “Ti saluto, o piena di grazia, Il signore è con Te…concepirai un Figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc 1, 26). Nel Vangelo di Giovanni, la Madre compare durante le nozze di Cana (Gv 2) 3 sotto la Croce (Gv 19, 25 ss.).
Ma è proprio su Maria che la religione cristiana deve far leva per affermare alcuni suoi capisaldi, al punto da edificare 4 dogmi:
1) Verginità perpetua. Serve a fondare la natura divina di Gesù. L’essere nato da una donna ne garantiva la piena umanità, ma la sua nascita verginale (prima, durante e dopo il parto) implicava l’assoluta iniziativa divina.
2) Maternità divina. Dio, per venire al mondo, sceglie di nascere da donna, come tutti gli altri uomini.
3) Immacolata concezione (da non confondere con il dogma 1). Maria è immune dal peccato originale fin dal momento del suo stesso concepimento (1854, bolla Eneffabilis Deus, Pio IX).
4) Assunzione in cielo. Riguarda la destinazione finale di Maria. Nel 1950 si è stabilito che “L’Immacolata Madre di Dio, sempre vergine Maria, terminato il corso della sua vita terrena, fu assunta in corpo e anima nella gloria celeste” (costituzione apostolica Munificentissimus Deus).
Ma al di là delle citazioni testuali e della rilevanza teologica, il culto mariano ha conosciuto una diffusione crescente.
Maria di Nazareth è adorata dai Cristiani di Oriente e di Occidente. Ad essa sono dedicati molti santuari ed una copiosissima iconografia: non secondaria quella che la ritrae con la pelle nera (nero è il colore della terra fertile). Rilevante è anche il numero delle sue “apparizioni”.
Maria di Nazareth è un ponte tra culture se è vero che il Corano a Lei dedica l’intera Sura XIX e che santuari mariani esistono in molti paesi di area musulmana nei quali cristiani e islamici venerano la stessa Madonna.
Maria di Nazareth ha attraversato la storia della spiritualità occidentale (si pensi al conflitto tra francescani e domenicani sulla Immacolata concezione), è stata usata dai potenti come simbolo dell’ortodossia romana (intere nazioni sono state consacrate alla Vergine), alcuni l’hanno vista come “mediatrice, avvocata e corredentrice”, a Lei molti si sono totalmente affidati (si rammenti il “Totus Tuus” di Giovanni Paolo II). Anche il femminismo ha dovuto occuparsene: Maria è modello di oppressione o di liberazione?
La letteratura su Maria di Nazareth è sconfinata. Il libro di Adriana Valerio è una chiave per ricostruire, in maniera chiara e puntuale, i contorni di una figura senza uguali. Che forse risponde al bisogno profondo di essere accolti, nutriti e protetti.