La carità delle idee

DiGiovanni Pascuzzi

23 Aprile 2019

La carità delle idee

l’Adige 23 aprile 2019

 

Nella teologia cristiana, la carità è (insieme a fede e speranza) una delle tre virtù teologali.

Nell’accezione comune, (fare la) carità indica il gesto di regalare qualcosa a chi versa in stato di bisogno: i poveri ad esempio. Una povertà intesa in senso materiale: per questo l’immagine tipica della carità è il dono di cibo o soldi.

Per i credenti, Colui di cui si è appena celebrata la Pasqua di resurrezione, ha lottato contro la povertà materiale (ad esempio quando ha moltiplicato pani e pesci).

Ma ciò che soprattutto Egli ha donato al mondo (a tutti: credenti e no) sono state delle idee. Egli ha lottato contro la povertà più pericolosa, quella dello spirito. Lo ha fatto regalando idee come l’uguaglianza tra gli uomini, l’amore per il prossimo, il rifiuto della violenza e tanto tanto altro ancora che non sarei neanche in grado di spiegare. Egli ha praticato la carità delle idee: un dono così grande che ancora oggi con quelle idee tutti, credenti e no, dobbiamo misurarci. Delle idee che ci hanno resi meno poveri come genere umano.

Non servono necessariamente grandi idee. Nei nostri momenti di difficoltà probabilmente abbiamo bisogno di idee più che di aiuto materiale. E anche i frangenti perigliosi di chi ci è vicino spesso possono essere risolti con l’ascolto e con le idee.

Qualcuno potrebbe obiettare che non tutte le idee sono buone e giuste. Esistono idee sbagliate, brutte, cattive in qualche caso addirittura malvagie. Come fare, allora, a distinguere le idee buone da quelle cattive specie in un’epoca, come quella che stiamo vivendo, nella quale grazie alle nuove tecnologie della comunicazione (si pensi ad Internet) le idee peggiori possono diffondersi a macchia d’olio con estrema rapidità e capillarità? Non è semplice rispondere a questo interrogativo, ma qualche indicazione utile esiste.

Le buone idee sono disinteressate e non vengono congegnate per il tornaconto di chi le formula (è usuale mettere in guardia dalla cosiddetta “carità pelosa”). Dare l’esempio per far comprendere la bontà di un’idea spesso comporta un sacrificio personale.

Le buone idee non hanno il fiato corto e un perimetro limitato. Al contrario, esse portano un vantaggio, protratto nel tempo, alla collettività in generale. Oggi questo orizzonte è smarrito da buona parte dei leader politici che mirano al successo di breve termine per un vantaggio (o presunto tale) del proprio “clan”.

Le idee buone davvero nascono dove c’è amore, ovvero la disponibilità a comprendere e ad aiutare ogni persona.

Praticare la carità delle idee è un buon modo per migliorare le cose.

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