Il brainstorming è una tecnica usata nella riflessione di gruppo (specie tra esperti di saperi diversi) per generare idee che possono tornare utili per una pluralità di obiettivi[i].
Ad esempio può essere usata dagli avvocati per elaborare una strategia processuale; dai regolatori per definire una politica pubblica; dai professori per stimolare gli studenti a pensare; dai pubblicitari per ideare nuove campagne; dagli artisti per creare nuove opere dell’ingegno; dagli industriali per sviluppare nuovi prodotti; e così via.
Il brainstorming non mira a trovare direttamente le soluzioni, ma a generare idee in libertà[ii]. Per questo, la premessa di base, è che durante le riunioni non è ammessa la critica alle proposte di altri: bisogna solo lasciar fluire i pensieri senza paura di essere accusati di dire sciocchezze. Si usa dire che, nel brainstorming, la quantità viene prima della qualità: l’obiettivo è solo generare idee.
I principi di questo metodo sono:
a) il brainstorming dovrebbe essere un’attività di gruppo intrapresa da un team interdisciplinare;
b) non dovrebbero essere presenti più di dieci persone;
c) non è permesso criticare e tantomeno irridere le idee e le dichiarazioni altrui;
d) il tema oggetto del brainstorming deve essere chiaramente indicato;
e) una persona è incaricata di introdurre e spiegare il tema oggetto del brainstorming;
f) la riunione deve svolgersi in arco di tempo ben definito e prefissato[iii].
Di seguito alcune delle tecniche di braistorming.
A) La lavagna a fogli mobili Ogni componente del gruppo può vedere una lavagna sulla quale una persona (il “facilitatore”) trascrive le idee man mano che vengono esposte. Si può sollecitare la produzione di nuove idee suggerendo la combinazione di due delle idee già emerse. In questo modo le idee vengono convogliate da molti (i partecipanti) a uno (il facilitatore) che le trascrive. Privilegia quindi il gruppo ma può limitare la generazione contestuale di idee da parte dei diversi soggetti presenti. |
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B) Post it
Ogni partecipante possiede dei post-it di vario colore. Entro un certo lasso di tempo ognuno scrive le idee che gli sono venute in mente: un’idea su un singolo post. Poi vengono letti i post di tutti. Viene assegnato un nuovo periodo di tempo per scrivere (ognuna su un nuovo post) le nuove idee che possono essere venute in mente dopo aver ascoltato/visto le idee degli altri. L’utilità dei post sta nel fatto che alla fine possono essere facilmente “riorganizzati” (ad esempio: mettendo vicino i post che trattano idee simili, e così via). Questo metodo consente, diversamente dal precedente. Di generare idee simultaneamente. |
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C) Brainstorming “alfabetico”.
In questo modello i partecipanti vengono invitati a produrre, rispetto al problema oggetto di riflessione, delle idee che comincino, ciascuna, con le lettere dell’alfabeto. Alla fine c’è una discussione delle diverse idee prodotte.
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D) Scrittura in parallelo.
Dopo che il facilitatore ha introdotto e spiegato il tema, ogni partecipante scrive su un cartoncino bianco una propria idea sul tema. Ognuno passa il proprio cartoncino al partecipante alla propria destra. Dopo aver ricevuto il cartoncino compilato ognuno scriverà su un nuovo cartoncino una nuova idea generata dalla visione dell’idea del collega. Questo nuovo cartoncino verrà trasmesso al partecipante alla propria destra. E così via. Al termine si visionano insieme tutti i cartoncini e si affinano le idee migliori. |
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E) La griglia.
Ogni partecipante riceve un foglio su cui è disegnata una griglia con tre righe e tre colonne. Nella prima riga di ogni colonna sono indicate le idee di partenza (possono essere anche precompilate dal facilitatore). Ogni partecipante riempie la seconda riga con un’idea che si collega a quella in cima alla colonna. Poi il foglio viene passato ad un altro partecipante (scelto a caso) che dovrà riempire la terza riga con un’idea che si collega alle due precedenti di ogni colonna. |
[i] Si usa attribuire la paternità del metodo a Osborn A. F., Applied imagination: principles and procedures of creative thinking, Scribner’s Sons, New York, 1957 (ediz. riveduta della 1a ed. del 1953), trad. it., L’arte della creativity. Principi e procedure di creative problem-solving, Franco Angeli, Milano, 1986.
[ii] Bezzi, C., Fare ricerca con i gruppi : guida all’ulitizzo di focus group, brainstorming, Delphi e altre tecniche. Milano Angeli, 2013.
[iii] Childs, P., Mechanical design engineering handbook, Amsterdam [etc.], Butterworth-Heinemann, 2014.