Il 24 luglio si è tenuto il convegno su “Nuovi percorsi dell’amministrazione digitale” organizzato dalla Università LUM e dalla Camera Amministrativa distrettuale degli avvocati di Bari presso il “Circolo canottieri Barion” di quella città.
Nel pomeriggio la temperatura ha raggiunto i 40 gradi. Per fortuna il convegno si è svolto in una sala al chiuso dotata di aria condizionata: è servito ad evitare che relatori e pubblico si “squagliassero” (in senso figurato e no).
Gli indirizzi di saluto sono stati formulati da:
– Antonello Garzoni, Rettore della LUM, che si è soffermato sui cambiamenti innescati dall’intelligenza artificiale (almeno 3: la necessità di imparare ad usare questi strumenti, l’aumento della capacità di informazione propiziato dal 5G, l’idoneità dell’AI di anticipare il cambiamento nel tempo e nello spazio).
– Anna Del Giudice, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bari, che dopo aver ricordato la tesi del filosofo Sini secondo cui le macchine non imparano, si è soffermata sulla giurisprudenza del Consiglio di Stato in materia di algoritmi evidenziando che possono funzionare se si risolve il problema della imputazione di responsabilità.
– Luigi d’Ambrosio, Presidente della Camera amministrativa, che ha fatto notare come il dibattito sull’AI induca a credere che “siamo già in difesa” rispetto a questa nuova realtà.
– Angelo Orofino, ordinario di diritto amministrativo presso la LUM, che ha presentato l’incontro e in particolare i due libri (di Gallone e Sebastían) che sono stati presentati nell’occasione.
Poi è cominciato il convegno vero e proprio.
Questo l’ordine degli interventi:
– Roberto Garofoli, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, che ha toccato, tra gli altri, i seguenti temi: piattaforme, decisioni, diagnostica in ambito medico, cambiamenti nella professione legale, necessità di nuove figure professionali, rapporto uomo-macchina (supporto o sostituzione?). Quindi si è soffermato sulla giurisprudenza del CdS sugli algoritmi e sull’art. 30 del nuovo codice degli appalti. Ha ricordato che è stato un algoritmo a stabilire, durante la parte finale della pandemia, il colore da assegnare alle diverse zone del Paese sulla base della elaborazione di una trentina di parametri (al diverso colore corrispondeva maggiore o minore compressione di diritti costituzionali). Infine, si è chiesto se l’amministrazione abbia le competenze per smentire una decisione algoritmica.
– Francesco Follieri, professore associato di diritto amministrativo presso la LUM, che dopo aver ricordato che i due libri presentati potevano essere analizzati da diversi punti di vista (teoria generale, dogmatica, sociologico, politica del diritto), si è soffermato su una possibile obiezione formulabile al libro di Gallone. A suo avviso ai sistemi di intelligenza artificiale (che si basano su una “sintassi” molto raffinata) manca la “semantica”: non capiscono quello che dicono. Ciò che per noi sono decisioni, per loro sono solo simboli.
– Quindi è venuto il mio turno. Ho premesso che le nozioni di “digitale” e di “amministrazione digitale” si sono molto evolute nel tempo. Ho affermato la necessità che la tecnologia sia amica facendo delle proposte su : a) il “soccorso istruttorio digitale”; b) la “chiarezza digitale” degli atti processuali. L’Amministrazione digitale rischia di essere un’espressione vuota: dobbiamo colmare il digital divide di secondo e terzo livello; dobbiamo sapere cosa chiedere alle macchine. Il vero tema è quello delle competenze digitali: dei cittadini e dei pubblici dipendenti.
– Ignazio Lagrotta, docente nell’Università di Bari e segretario della Camera amministrativa, che ha parlato di alcune caratteristiche dei sistemi di intelligenza artificiale: velocità, prassi, rischi, misure di salvaguardia.
Quindi è stato il turno degli autori dei libri presentati che hanno risposto alle numerose sollecitazioni emerse:
– Giovanni Gallone, Consigliere di Stato e abilitato alla funzioni di professore associato, autore di “Riserva di umanità e funzioni amministrative. Indagine sui limiti dell’automazione decisionale tra procedimento e processo”.
– Eva M. Menéndez Sebastían, Catedrática nell’Università di Oviedo, autrice di “From Bureaucracy to Artifical Intelligence. The Tension Between Effectiveness and Guarentees.
Entrambi I libri sono editi da Wolter/Kluwer-Cedam (Padova, 2023).
È stato un convegno molto interessante che credo sia stato apprezzato dal numeroso pubblico.
Ringrazio ancora una volta per l’invito