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Francia. In seguito alla pubblicazione, il 30 gennaio scorso, da parte del quotidiano di estrema destra “Frontières”, di un dossier intitolato “Invasione migratoria, i colpevoli” [copertina], in cui diverse decine di avvocati vengono nominati e designati come “colpevoli del caos migratorio”, il Consiglio nazionale degli avvocati francesi (CNB) ha annunciato che avrebbe denunciato i fatti alla procura della Repubblica e avrebbe fornito il suo sostegno agli avvocati interessati. In un messaggio postato su X l’istituzione rappresentativa degli avvocati francesi ha scritto: «Il CNB condanna fermamente l’attacco mirato contro i nostri colleghi che esercitano nel campo del diritto dell’immigrazione. Difendere le parti in causa, quali esse siano, è l’essenza della professione legale. Questi attacchi sono inaccettabili e non possono prosperare».
L’11 febbraio sul sito del Consiglio di Stato francese [pdf] è apparso un comunicato avente il seguente contenuto: «L’Alto Consiglio dei tribunali amministrativi e delle corti amministrative d’appello (CSTA) condanna fermamente le dichiarazioni e le pubblicazioni recentemente diffuse che mettono in discussione l’indipendenza e l’imparzialità dei tribunali amministrativi. Condanna con la massima fermezza gli insulti e le minacce diffuse, in particolare sui social network, e rivolte espressamente ai giudici amministrativi, al personale dei tribunali e agli avvocati». Il comunicato è stato redatto dopo che, a seguito dell’annullamento da parte del Tribunale amministrativo di Melun [pdf] di un ordine di espulsione dalla Francia di un influencer algerino, sui social si erano moltiplicati gli insulti a giudici e avvocati. Nel comunicato il CSTA ricorda solennemente l’importanza cruciale, in una democrazia, dello Stato di diritto e di una giustizia indipendente, responsabile di garantire l’applicazione della legge.
Stati Uniti. Come è noto, Donald Trump ha iniziato il proprio mandato presidenziale emanando una raffica di ordini esecutivi. È altrettanto noto che molti di questi ordini sono stati impugnati davanti ai giudici statunitensi [pdf] al fine di ottenerne la sospensione ovvero l’annullamento. Trump ha rivolto duri attacchi [pdf] a quei giudici accusandoli di intralciare l’esercizio dei poteri presidenziali [pdf]. L’11 febbraio l’Associazione degli avvocati americani ha emanato un comunicato di condanna [pdf] delle prese di posizione della nuova amministrazione USA. Nel comunicato, tra l’altro, si legge: «Non è accettabile attaccare il giudice che ha emesso la sentenza o cercare di interferire con l’indipendenza della corte. Queste affermazioni attaccano la legittimità della supervisione giudiziaria solo perché la sentenza di una corte non è ciò che l’amministrazione desidera in un caso particolare. È una pietra angolare fondamentale della nostra democrazia che le corti siano i protettori dei cittadini dagli eccessi del governo. Tutti gli avvocati sanno che i giudici hanno l’autorità di determinare se le azioni dell’amministrazione sono legittime e un esercizio legittimo dell’autorità del ramo esecutivo» [Il 10 febbraio l‘ABA ha pubblicato una dichiarazione di sostegno alla rule of law. pdf]
In Francia e negli Stati Uniti avvocati e giudici sembrano finiti nel mirino: vuoi di cittadini che non condividono alcune sentenze vuoi del potere esecutivo che vive con fastidio la possibilità che qualcuno operi un sindacato sui poteri presidenziali.
Uno degli ordini esecutivi emessi da Trump imponeva di rendere pubblici i nomi degli agenti che avevano indagato sui soggetti che il 6 gennaio 2021 avevano occupato la Casa Bianca. Quegli agenti, tramite i loro avvocati, hanno chiesto ad un giudice federale [pdf] [citazione] di sospendere l’ordine perché diffondere i loro nomi avrebbe significato esporli a ritorsioni. Alla fine, gli avvocati dei poliziotti hanno raggiunto un accordo con il Ministero di Giustizia: i nomi non saranno divulgati almeno fino a quando i processi non saranno conclusi. Mettiamoci nei panni di quegli agenti: cosa sarebbe successo se non avessero avuto a disposizione nessuno strumento per tutelare il proprio interesse mettendo in dubbio la legittimità dell’operato dell’amministrazione?
Forse non è mai superfluo ricordare i principi di fondo della civiltà occidentale: esistono (i) la legge cui nessuno, nemmeno il potere, può sottrarsi (rule of law), (ii) i giudici indipendenti che la fanno rispettare e (iii) gli avvocati che agiscono a difesa dei diritti dei cittadini.
Avvocati e giudici indipendenti non remano contro nessuno: operano per far prevalere (i primi) e riconoscere (i secondi) le giuste ragioni dei cittadini tutelate dalla legge. Chi non rispetta il loro lavoro disconosce le stesse basi della civiltà occidentale.